Una giornata di preoccupazione è più stancante di una settimana di lavoro. La paura ostacola la salute, paralizza l’efficienza, uccide la felicità, accorcia la vita.Fasciarsi la testa prima di rompersela spedisce più vittime nel grande esercito del fallimento, tra i ranghi degli scontenti e degli inefficienti, rispetto a quasi qualsiasi altra cosa. La paura del domani, l’anticipazione dei guai e delle sfide che ci si parano davanti, deruba tantissimi della forza e dell’entusiasmo che permetterebbero loro di rendere l’oggi un glorioso successo.

L’uomo che ha paura del domani ha paura della vita, e quella specie di uomo è un codardo. Non ha alcuna fede in Dio né in se stesso. Non concluderà mai nulla. Se hai avuto un’esperienza infelice, se hai fallito in qualcosa; se sei stato spedito in una posizione paralizzante; se sei caduto e ti sei fatto male inciampando; se sei stato umiliato e abusato - dimenticalo. Non c’è una singola qualità positiva in questi ricordi, e i loro fantasmi ti priveranno di moltissime ore felici.

Non si tratta del lavoro che abbiamo fatto, i fardelli che abbiamo sopportato, i guai che ci sono capitati che hanno fatto venire le rughe a molti di noi, rendendoci vecchi prima del tempo; è invece la paura inutile e le preoccupazioni che ci portiamo dietro quello che ha fatto la maggior parte del danno.