Il punto cieco
Benn, Walser, Melville, Dick, Lubitz. Letteratura e altri abissi
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Dario Dossena
このコンテンツについて
C’è un punto in cui l’occhio umano non vede: gli scienziati lo chiamano punto cieco, e di questo si tratta, di una zona d’ombra nella retina dove non arrivano la luce e le immagini esterne. Per fortuna interviene il cervello a “riempire” quel buco nero: capta informazioni dalle aree dell’occhio circostanti e le proietta su quel vuoto. L’esistenza di questo punto cieco è tanto spaventosa quanto affascinante. Come lo sono tutte le zone d’ombra: le parti segrete di ciascuno di noi, le aree oscure del mondo, i punti ciechi nella vita e nell’arte.
Antonino Trizzino ha studiato autori e personaggi letterari che hanno condotto esistenze isolate, oscure, e ha raccontato le zone d’ombra in cui hanno trasformato la loro riluttanza in un’ostilità creativa. Il punto cieco è la storia delle loro vite e delle loro creazioni, ed è anche una riflessione sul rapporto tra solitudine, destino e letteratura.
Herman Melville, Philip K. Dick, Robert Walser, Gottfried Benn: sono uomini che non hanno avuto paura del vuoto, che si sono consegnati all’abisso delle incertezze. Da lì hanno prodotto opere che hanno influenzato la storia della letteratura, da lì ci ricordano che dietro il sipario della realtà potrebbe nascondersi qualcosa. E che questo qualcosa tende a essere segreto, a essere come un presagio.
©2020 Piergiorgio Nicolazzini [Jimenez Edizioni S.r.l.s.] (P)2024 Audible GmbH