
6. L'opera e l'Italia
カートのアイテムが多すぎます
ご購入は五十タイトルがカートに入っている場合のみです。
カートに追加できませんでした。
しばらく経ってから再度お試しください。
ウィッシュリストに追加できませんでした。
しばらく経ってから再度お試しください。
ほしい物リストの削除に失敗しました。
しばらく経ってから再度お試しください。
ポッドキャストのフォローに失敗しました
ポッドキャストのフォロー解除に失敗しました
-
ナレーター:
-
著者:
このコンテンツについて
E non è soltanto un fenomeno dell'Ottocento. L’opera è viva e vera. La conoscono tutti, la amano in Giappone, in Cina, in Corea, in Sudamerica. È uno dei simboli dell’Italia nel mondo, perché fenomeno fortemente italiano (siamo il “Paese del melodramma”, secondo la definizione di Bruno Barilli), che parlava innanzitutto alle menti e ai cuori degli italiani. Quando, nel 1842, per la prima volta alla Scala e poi nei grandi teatri italiani, risuonò il Va’, pensiero, il coro del Nabucco, molti pensarono che “la patria bella e perduta” cui si riferiva Giuseppe Verdi non era soltanto la patria del popolo ebraico prigioniero a Babilonia. Era anche l'Italia (probabilmente al di là delle intenzioni stesse dell’autore…).
L’Arena, un monumento che si riaccende ogni anno da oltre un secolo nel cuore di Verona, è parte integrante e fondamentale di tutto questo, parte della nostra identità e del nostro immaginario: il maestro Marco Armiliato, che nell’estate 2023 ha diretto l’orchestra nell’inaugurazione della stagione numero 100 dell’Arena Opera Festival, spiega quali sono le peculiarità della musica italiana, in particolare di quella pensata e composta per l’opera lirica.