
Il Trio op.11 e il Quintetto op. 16
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Il Trio op. 11 e il Quintetto op. 16 sono i protagonisti di questa puntata. Per gli strumenti a fiato, la scrittura mozartiana era un modello imprescindibile. Nell’ambito della musica da camera con pianoforte, Mozart aveva toccato un vertice con un Quintetto composto nel 1784. Per il suo Quintetto op. 16, Beethoven si confrontò direttamente con quel modello, ottenendo una cifra personale, in particolare, nel bellissimo Andante cantabile. Del tutto alieno da modelli mozartiani è invece il Trio op. 11: Beethoven seppe dedicare una pagina memorabile al clarinetto partendo dalla sua prima esperienza importante, incentrata proprio sul genere del trio con pianoforte.
Ascolti Wolfgang Amadeus Mozart, Quintetto K 452 per pianoforte, oboe clarinetto, corno e fagotto, James Levine, pianoforte; Ensemble Wien-Berlin Ludwig van Beethoven: Andante cantabile dal Quintetto op. 16 per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto, Jörg Demus, pianoforte; Lothar Koch, oboe; Karl Leister, clarinetto; Gerd Seifert, corno; Günter Piesk, fagotto Ludwig van Beethoven, Trio in Si bem maggiore op. 11 per pianoforte, clarinetto e violoncello, Rudolf Buchbinder, pianoforte; Sabine Meyer, clarinetto; Heinrich Schiff, violoncello