Sotto il segno del no

著者: Marcello Colopi
  • サマリー

  • Sotto il segno del no è un podcast che racconta la storia di uomini e donne che hanno detto no al caporalato, allo sfruttamento e alla mafia con storie di coraggio e determinazione . In ogni puntata , esploreremo le vite di coloro che hanno sfidato e ancora sfidano le ingiustizie, mettendo in luce le loro lotte, le loro vittorie e le sconfitte incontrate lungo il cammino. Ogni mercoledi sarà pubblicata una puntata che racconterà una storia di impegno civile, politico e sociale. Attraverso la loro testimonianza cercherò di dare voce a chi troppo spesso è stato ed è costretto al silenzio.
    Sotto il Segno del No" è il podcast che celebra la forza dell'individuo e l'importanza della lotta collettiva contro ogni forma di oppressione. Non è solo un podcast ma è una " chiamata" ad un rinnovato impegno civile e sociale. Il podcast è scritto e prodotto da Marcello Colopi, promosso dalla Cooperativa sociale di Benedetto e dallo sportello immigrazione Stefano Fumarulo dell'ambito sociale di Cerignola. La musica è composta e diretta dal maestro Antonio Piacentino, il sax è suonato dal maestro Michele Tempesta .
    Marcello Colopi
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あらすじ・解説

Sotto il segno del no è un podcast che racconta la storia di uomini e donne che hanno detto no al caporalato, allo sfruttamento e alla mafia con storie di coraggio e determinazione . In ogni puntata , esploreremo le vite di coloro che hanno sfidato e ancora sfidano le ingiustizie, mettendo in luce le loro lotte, le loro vittorie e le sconfitte incontrate lungo il cammino. Ogni mercoledi sarà pubblicata una puntata che racconterà una storia di impegno civile, politico e sociale. Attraverso la loro testimonianza cercherò di dare voce a chi troppo spesso è stato ed è costretto al silenzio.
Sotto il Segno del No" è il podcast che celebra la forza dell'individuo e l'importanza della lotta collettiva contro ogni forma di oppressione. Non è solo un podcast ma è una " chiamata" ad un rinnovato impegno civile e sociale. Il podcast è scritto e prodotto da Marcello Colopi, promosso dalla Cooperativa sociale di Benedetto e dallo sportello immigrazione Stefano Fumarulo dell'ambito sociale di Cerignola. La musica è composta e diretta dal maestro Antonio Piacentino, il sax è suonato dal maestro Michele Tempesta .
Marcello Colopi
エピソード
  • il coraggio dell'autocritica. Edo Patriarca Ep. 8
    2024/07/04
    Il coraggio dell’autocritica . Edo Patriarca Ep. n 8
    Sotto il segno del no è un podcast che racconta storie di coraggio di uomini e donne che si oppongo allo sfruttamento al caporalato e all’ingiustizia. La storia di questa puntata racconta di un coraggio “ diverso” : il coraggio dell’autocritica. Con la morte di Satnam Singh, i rappresentati politici della sinistra hanno chiesto, giustamente, l’abolizione della legge Bossi Fini. La legge in questione fu approvata nel 2002 e da allora sono passati 22 anni di questi ben 11 anni hanno visto le forze del centro sinistra al governo del paese. Come mai, la legge in questione, non è mai stata abolita quando le forze progressiste erano al governo con propri ministri e con governi a giuda pd? ( Governo Letta, governo Renzi , governo Gentiloni) Ho posto questa domanda a Edoardo Patriarca che è stato parlamentare e senatore del Pd. Patriarca è uno dei padri fondatori del terzo settore è stato portavoce del Forum Nazionale del terzo settore dal 1999 al 2006 , è stato uno dei promotori delle settimane sociali dei Cattolici Italiani ed è stato, appunto ,parlamentare della repubblica rivestendo l’incarico di vicepresidente della commissione di indagine sui flussi migratori. Edoardo Patriarca non si è sottratto al confronto ed ha avuto il coraggio di raccontare in modo critico ed autocritico i tentennamenti, le paure e le ipocrisie della sua parte politica che poteva cambiare il sistema ed ha, invece, preferito subirlo. Questo è il racconto, dolorosamente onesto, del coraggio dell’autocritica
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    30 分
  • l'Italia non è un paese buono. La morte di Satnam Singh
    2024/06/20
    Questa è una puntata straordinaria. Non era prevista nella programmazione, ma dopo la morte di Satnam Singh, nonostante un forte raffreddore che quasi mi impedisce di parlare, ho sentito il dovere di raccontare questa storia crudele e drammatica. Singh non è morto per un incidente sul lavoro ( e questo sarebbe già un fatto grave) ma è stato lasciato morire dopo un incidente di lavoro . Singh è morto all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato portato lunedì 17 giugno in elicottero in seguito a un incidente avvenuto fra Borgo Santa Maria e Borgo Montello, due frazioni di Latina. Mentre era al lavoro in un campo è stato schiacciato da un macchinario, che gli ha tranciato il braccio destro e schiacciato entrambe le gambe. Stando alle prime ricostruzioni, dopo l’incidente i suoi datori di lavoro – che impiegavano Singh da due anni senza un regolare contratto – non avrebbero chiamato i soccorsi, lo avrebbero semplicemente lasciato davanti a casa, con il braccio tagliato poggiato su una cassetta per la raccolta degli ortaggi. Singh sarebbe stato portato in ospedale in un secondo momento dopo una chiamata dei vicini, e nei giorni successivi ha subìto numerose operazioni, ma è morto per via delle ferite mercoledì mattina 19 giugno . Questa puntata è per lui , per tutti gli invisibili e per sua moglie Sony che dichiara: “ io sono indiana. L’Italia non è un paese buono.”
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    9 分
  • la lotta delle donne : Jarczak Magdalena Ep. 6
    2024/06/05
    La lotta delle donne : Jarczak Magdalena Ep. 6
    Questa è una puntata tutta al femminile che racconta la lotta di Jarczak Magdalena che arriva in Italia, nel 2000, dalla Polonia come bracciante agricola e si ritrova nell’inferno dello sfruttamento e del caporalato. Magdalena ha il coraggio di dire No e iniziare una lotta contro lo sfruttamento che la porterà negli anni a diventare segretaria della CGIL di Foggia. La sua lotta diventa così la lotta di migliaia di donne che ancora oggi sono vittime di un sistema di sfruttamento . Questa storia ci raccontano che l’Italia non è un paese per donne, soprattutto se lavorano in agricoltura. Sono tra 51 e 57mila le lavoratrici sfruttate nei campi italiani , soprattutto nel Mezzogiorno, dove lavorano senza interruzioni e giorni di riposo, in condizioni igieniche precarie e per salari più bassi rispetto agli uomini e spesso sono sottoposte a discriminazioni, abusi, molestie, violenze. La loro giornata lavorativa inizia generalmente fra le 4:00 e le 4:30. Per raggiungere il posto di lavoro utilizzano i mezzi pubblici o macchine e pulmini gestiti spesso dai “caporali” che comandano nei campi. Nonostante le difficoltà di spostamento, in molti casi sono costrette a lavorare in più aziende contemporaneamente. Le donne hanno mani più piccole, quindi possono assicurare una migliore qualità di alcuni lavori agricoli, come la raccolta degli acini. Ma, per il fatto di svolgere lavori “meno pesanti” degli uomini, hanno una paga oraria inferiore. Il loro racconto è una chiamata alla lotta, alla lotta delle donne che ogni giorno cercano di affermare il proprio diritto di essere lavoratrice, madri e donne. Questa Puntata è dedicata a Paola Clemente morta di lavoro nei campi Il 13 luglio del 2015 nelle campagne di Andria, e per non dimenticare è dedicata a Lucia Altavilla di 17 anni, Pompea Argentiero di 16 anni e Donata Lombardi di 23 anni, tutte e tre di Ceglie Messapica morte Il 19 maggio 1980, sulla superstrada Taranto-Brindisi nei pressi di Grottaglie, all’interno di un pulmino che trasporta 16 braccianti agricole.
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    29 分

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