• Testimoni della Storia 1943. I Carabinieri della Stazione Napoli Porto

  • 2023/11/30
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Testimoni della Storia 1943. I Carabinieri della Stazione Napoli Porto

  • サマリー

  • Il podcast "Testimoni della Storia" ha ottenuto il patrocinio dello ⁠⁠⁠⁠Stato Maggiore della Difesa⁠⁠⁠⁠, con l'autorizzazione all'utilizzo del logo. I partecipanti all'iniziativa esprimono il loro ringraziamento a SMD per aver compreso lo spirito di questo progetto. Testimoni della Storia 1943. I Carabinieri della Stazione Napoli Porto Napoli accolse la comunicazione dell’armistizio con grande sorpresa. Fino a quel momento non era trapelata alcuna notizia circa la possibilità di interventi esterni, da parte potenze straniere che potessero sostenere la situazione italiana. Per cui, la comunicazione di quanto si stava prospettando entusiasmò i Napoletani, al punto che tutta la popolazione si riversò esultante per le strade uscendo festante dai rifugi dove era stata costretta a vivere negli ultimi mesi. Il comando tedesco vedeva i Carabinieri con una certa diffidenza, tanto che furono predisposti attacchi improvvisi alle caserme dell’Arma. Fu attaccato anche il Palazzo dei Telefoni, assegnato alla vigilanza dei carabinieri della Stazione di Napoli-Porto. Inizialmente fu presidiato da un reparto del 40° Fanteria, una centinaia di soldati e alcuni ufficiali, rinforzato da trenta carabinieri, «tra i quali vi sono anche quelli della stazione di Napoli-Porto». Verso le ore 14,00 dell’11 settembre i tedeschi tentarono l'occupazione del Palazzo dei Telefoni. Con diversi autocarri ed una camionetta fu tentato l’assalto di sorpresa all’edificio. Sventata tempestivamente la manovra, i militari a protezione del palazzo reagirono. Dopo 45 minuti i tedeschi si dettero alla fuga. Rimasero sul posto, fino a sera, quattro carabinieri della stazione Porto in servizio di vigilanza. A tarda sera anche questi furono ritirati e i tedeschi occuparono l’edificio. Il 12 settembre, giunse a Napoli la divisione corazzata “Hermann Goring” sistemandosi nei pressi dell’Università. I nuovi giunti saccheggiarono le abitazioni e incendiarono l’Università. Gli abitanti del rione dovettero assistere di un marinaio della Regia Marina davanti al cancello dell’Ateneo. Intanto un gruppo di soldati tedeschi attaccò la caserma dei carabinieri Porto. I militari dell’Arma, nonostante la superiorità nemica, reagirono con bombe a mano e con i mitra, furono costretti ad arrendersi esaurite le munizioni. Così i tedeschi irruppero nei locali della stazione catturando i presenti. Erano in tredici e, mentre scendevano le scale della caserma, si imbatterono nell’appuntato Emilio Ammaturo che si accingeva a prendere servizio. Tutti i 14 carabinieri furono condotti davanti al palazzo dell’Università. Da qui su un autocarro raggiunsero Aversa, dove era stato approntato un campo di concentramento. Nella notte, i carabinieri ed altri prigionieri furono trasportati in località “Madama Vincenza”, nei pressi di Teverola, frazione di Fertilia, in provincia di Caserta. Verso le 15 del giorno dopo, condotti in un vallone, i 14 carabinieri e 2 civili furono travolti dalla scarica della mitragliatrice che per ben due volte sventagliò i proiettili contro i malcapitati, i quali, impassibili e senza alcun gesto di ribellione sfidarono la morte. Fu poi conferita a quei Carabinieri la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Testo e voce a cura di Vincenzo Longobardi. Coordinamento editoriale, editing, sound design e produzione di Flavio Carbone. Alla prossima puntata.  “Testimoni della Storia” è una iniziativa che vede la partnership di giornidistoria.net e storiadeicarabinieri – il podcast (⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠qui tutti i contatti⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠), insieme ad alcuni volontari che hanno aderito al progetto. La ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Società Italiana di Storia Militare – SISM⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ e l’⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione– ANRP⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ hanno concesso il proprio patrocinio. Credits per la musica: ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠The Descent di Kevin MacLeod⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ (CC BY 4.0) e Price of freedom di ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Daddy_s_Music⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ from ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Pixabay⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠.
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あらすじ・解説

Il podcast "Testimoni della Storia" ha ottenuto il patrocinio dello ⁠⁠⁠⁠Stato Maggiore della Difesa⁠⁠⁠⁠, con l'autorizzazione all'utilizzo del logo. I partecipanti all'iniziativa esprimono il loro ringraziamento a SMD per aver compreso lo spirito di questo progetto. Testimoni della Storia 1943. I Carabinieri della Stazione Napoli Porto Napoli accolse la comunicazione dell’armistizio con grande sorpresa. Fino a quel momento non era trapelata alcuna notizia circa la possibilità di interventi esterni, da parte potenze straniere che potessero sostenere la situazione italiana. Per cui, la comunicazione di quanto si stava prospettando entusiasmò i Napoletani, al punto che tutta la popolazione si riversò esultante per le strade uscendo festante dai rifugi dove era stata costretta a vivere negli ultimi mesi. Il comando tedesco vedeva i Carabinieri con una certa diffidenza, tanto che furono predisposti attacchi improvvisi alle caserme dell’Arma. Fu attaccato anche il Palazzo dei Telefoni, assegnato alla vigilanza dei carabinieri della Stazione di Napoli-Porto. Inizialmente fu presidiato da un reparto del 40° Fanteria, una centinaia di soldati e alcuni ufficiali, rinforzato da trenta carabinieri, «tra i quali vi sono anche quelli della stazione di Napoli-Porto». Verso le ore 14,00 dell’11 settembre i tedeschi tentarono l'occupazione del Palazzo dei Telefoni. Con diversi autocarri ed una camionetta fu tentato l’assalto di sorpresa all’edificio. Sventata tempestivamente la manovra, i militari a protezione del palazzo reagirono. Dopo 45 minuti i tedeschi si dettero alla fuga. Rimasero sul posto, fino a sera, quattro carabinieri della stazione Porto in servizio di vigilanza. A tarda sera anche questi furono ritirati e i tedeschi occuparono l’edificio. Il 12 settembre, giunse a Napoli la divisione corazzata “Hermann Goring” sistemandosi nei pressi dell’Università. I nuovi giunti saccheggiarono le abitazioni e incendiarono l’Università. Gli abitanti del rione dovettero assistere di un marinaio della Regia Marina davanti al cancello dell’Ateneo. Intanto un gruppo di soldati tedeschi attaccò la caserma dei carabinieri Porto. I militari dell’Arma, nonostante la superiorità nemica, reagirono con bombe a mano e con i mitra, furono costretti ad arrendersi esaurite le munizioni. Così i tedeschi irruppero nei locali della stazione catturando i presenti. Erano in tredici e, mentre scendevano le scale della caserma, si imbatterono nell’appuntato Emilio Ammaturo che si accingeva a prendere servizio. Tutti i 14 carabinieri furono condotti davanti al palazzo dell’Università. Da qui su un autocarro raggiunsero Aversa, dove era stato approntato un campo di concentramento. Nella notte, i carabinieri ed altri prigionieri furono trasportati in località “Madama Vincenza”, nei pressi di Teverola, frazione di Fertilia, in provincia di Caserta. Verso le 15 del giorno dopo, condotti in un vallone, i 14 carabinieri e 2 civili furono travolti dalla scarica della mitragliatrice che per ben due volte sventagliò i proiettili contro i malcapitati, i quali, impassibili e senza alcun gesto di ribellione sfidarono la morte. Fu poi conferita a quei Carabinieri la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Testo e voce a cura di Vincenzo Longobardi. Coordinamento editoriale, editing, sound design e produzione di Flavio Carbone. Alla prossima puntata.  “Testimoni della Storia” è una iniziativa che vede la partnership di giornidistoria.net e storiadeicarabinieri – il podcast (⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠qui tutti i contatti⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠), insieme ad alcuni volontari che hanno aderito al progetto. La ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Società Italiana di Storia Militare – SISM⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ e l’⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione– ANRP⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ hanno concesso il proprio patrocinio. Credits per la musica: ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠The Descent di Kevin MacLeod⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ (CC BY 4.0) e Price of freedom di ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Daddy_s_Music⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ from ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Pixabay⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠.

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