
UN RINGRAZIAMENTO A CHI HA CAMMINATO TRA I GIARDINI INSIEME A ME. CI RITROVIAMO A SETTEMBRE CON NUOVI EPISODI, NUOVE RIFLESSIONI… E LO STESSO AMORE PER IL VERDE.
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In questi mesi abbiamo seminato idee, progettato spazi, ragionato insieme su luce e ombra, materiali, proporzioni... Abbiamo parlato di piante, di errori da evitare, di sceltecoraggiose. E ogni volta — davvero, ogni volta — ho immaginato di parlare a chi, come me, ama il verde non solocome decoro… ma come parte viva del paesaggio umano.Il giardino non è un luogo qualunque. È un gesto, un linguaggio, una forma di rispetto verso la terra e verso chi la abita.
Mi piace ricordare una frase di Robert Burle Marx:
“Un giardino è la proiezione di un sogno.” E in estate, questo sogno prende luce, prende calore, si apre al mondo.
Scriveva Vita Sackville-West: “Niente è più bello di ungiardino d'estate. È il luogo dove il tempo smette di correre.”E ancora, una delle mie preferite, di John Clare: “In estate, il giardino è un poeta che non ha bisogno di parole.” E allora, se in queste settimane sarete al mare, in montagna…in una città d’arte guardatevi attorno.
Lasciatevi sorprendere dai giardini meravigliosi creati dal tempo, dal sole e dalla pioggia. Osservate i prati, i boschi, le dune, gli uliveti, le rocce coperte di muschio.
Ascoltate l’aria. Odoratela. Sentitevi parte del giardino eterno. Perché in fondo, la bellezza è tutta lì.