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The Dhammapada is a collection of sayings of the Gautama the Buddha in verse form and one of the most widely read and best known Buddhist scriptures. This is volume one of a 12-volume series of Osho Talks, where Osho brings Buddha's Dhammapada into the 21st century, opening them for a new understanding for contemporary mankind.

We have lost touch with who we are and how we want to live. It started at birth. From birth we are molded according to the beliefs and ideals of others, and our own potential is ignored. It needs immense courage to go your own way, leaving the crowd behind. The moment you do it you are taking responsibility for your life in your own hands. Osho reminds us that it is a step worth taking.

Ecstasy: The Forgotten Language invites us to rediscover our natural state of ecstasy. We have lost touch with our intrinsic nature, says Osho, because we no longer live existential lives; we put our whole focus on our private lives. We have lost contact with the real and live almost entirely in our minds, in our imaginations. This makes us dull and unhappy and unavailable for what life is really offering us. Society and civilizations originally evolved to support and protect us, but now the situation has reversed and instead we find ourselves existing to sustain them.

This series of talks is on one of the most esoteric treatises in the world. It will show you the way to become more than the body and the way to bloom - how not to remain a seed but to become a golden flower. What, in India, they call the one thousand-petalled lotus, in China they call the golden flower. It is a symbol that represents perfection, totality. Moreover, the flower represents the actualization of the potential - the beauty, the grandeur, the splendor of being.

Dies ist Teil 3 einer vierteiligen Ausgabe. Das Buch der Geheimisse ist in zwei Formaten erhältlich – eine Gesamtausgabe aller 80 Kapitel und eine Ausgabe in 4 Teilen, die in Reihenfolge veröffentlicht werden. »Das Buch der Geheimnisse« nimmt innerhalb Oshos umfangreichen Werks eine Sonderstellung ein. Basierend auf einer alten Schrift ‘Vigyan Bharav Tantra’ gibt Osho klare Anweisungen für jede der 112 Meditationen.

Audio Edition - gelesen von Volker Braumann. In diesem provokativen Buch entwirft Osho eine zeitgemäße Vision der Liebe ohne moralische Zwänge. Von Mann und Frau fordert er, sich aus ihrer gegenseitigen Sklaverei zu lösen und einander die Freiheit zu schenken. Freiheit und Liebe fügen sich in Oshos Vision untrennbar zusammen. Doch auch das Alleinsein gehört dazu. Für Osho steht das Alleinsein nicht im Gegensatz zum Geliebtwerden, sondern ist dessen Ergänzung.

In alternating chapters Osho comments on specific sutras of Buddha and responds to questions from his audience, deepening the understanding of these timeless works. "My talking on Buddha is not just a commentary: It is creating a bridge. Buddha is one of the most important masters who has ever existed on the Earth - incomparable, unique."

Gautama the Buddha raised the most important question. The most important question of all questions is: What is true happiness? "People are living just to impress. They must be really very poor inside, because only people suffering from an inferiority complex want to impress others. A really superior person never compares himself with anybody else. He knows he is incomparable; not only that, he knows others are also as incomparable as he is. He is neither superior nor inferior."

The Dhammapada is a collection of sayings of the Gautama the Buddha in verse form and one of the most widely read and best known Buddhist scriptures. This is volume two of a 12-volume series of Osho Talks, bringing Buddha's Dhammapada into the 21st century and opening them for a new understanding for contemporary people.

Osho speaks in response to a question about the right way to help children to grow without interfering in their natural potentiality.

“Il mio sforzo è condurre l’uomo e la donna a una dimensione in cui si possano accettare a vicenda, in quanto polarità complementari e opposte. Se una sola frazione, seppur minuscola, della società riuscirà a rispettarsi vicendevolmente, avverrà un’incredibile rivoluzione.” Così Osho introduce a una delle sue prospettive che rimane un’utopia, là dove prevale un’idea maschio-centrica di come il mondo dovrebbe essere. Questa antologia è nata sulla base di domande fatte a Osho da tante donne, e grazie a un lavoro di selezione di altre donne.

Si conclude con questo quarto volume il viaggio di comprensione sollecitato da Osho sull’onda delle intuizioni che Kahlil Gibran ha lasciato in dono all’umanità, nel suo capolavoro: Il Profeta. Nel volume, Almustafà – il Profeta ideato da Gibran – parla dell’essere naturali, della Bellezza, della Religione e della religiosità, della Morte e della rinascita, ma soprattutto si dilunga nell’Addio, sollecitando a lasciare che tutto ciò di cui si è parlato rimanga come un seme nel cuore.

Rispetto a Gesù viene spontaneo chiedersi qual è la vera motivazione che sottende un’attrazione fatale, tale da rendere ineluttabile un confronto, secolo dopo secolo, malgrado i tanti cambiamenti di prospettive e contesti. Osho chiarisce così: “In Cristo tutte le aspirazioni dell’umanità vengono appagate: è una sintesi rara. Di solito un essere umano vive con angoscia, tormento, ansia, dolore, infelicità. Gesù è in agonia come te, è nato come ogni essere umano – e sulla croce è straziato.

Considerando lo stato delle cose, oggi come all’epoca del Buddha, viene spontanea una domanda: esiste qualcosa, potente come un diamante, in grado di recidere ogni illusione? Qualcosa che ci liberi dall’abituale meccanismo di inibizione che impedisce di partecipare alla fluida armonia della vita? Il discorso del Buddha, tramandato nei secoli come “Il sutra del diamante” sembra contenere questa potenzialità.

Il Sufismo – inteso come processo esperienziale – che Osho invita a visitare in questo libro, apre al mondo dell’amore incondizionato. Qualcosa a cui tutti aspiriamo, nel nostro innamorarci e relazionarci. Come spiegato nel primo capitolo, occorre però connettersi con quanto condiviso tramite l’esperienza, e in tal senso Osho e i mistici Sufi sono ricchi di strategie proposte nel testo, rimaste efficaci nel tempo.

The child needs your love, not your help. The child needs nourishment, support, but not your help. Every way to help a child is wrong. The very idea of helping is not right. The natural potential of the child is unknown, so there is no way to help him rightly to attain to his natural potential. You cannot help when the goal is unknown; all that you can do is not interfere. And in fact, in the name of help everybody is interfering with everybody else; and because the name is beautiful, nobody objects.

Wisdom, says Buddha, arises from within, and is the only true knowledge. In The Dhammapada Osho speaks on wisdom, which he calls knowing, and on the difference between knowing and knowledge. Knowing, he says, is spontaneous response: it comes from inner silence, it is our own truth, an existential experience. Knowledge is dependent on the past, it is mechanical, it is second-hand, it comes from another, and hides the truth from ourselves. Knowing gives us inner direction; knowledge only outer direction. And the key to the intuitive faculty of knowing is meditation.

L'inconsapevolezza sta dominando il mondo, e a ogni istante noi tutti la alimentiamo: vivere è diventato così complesso, che la nostra mente tende a chiudersi all'interno di confini dettati da specifiche attività di routine, norme e regole prefissate, codici e valori socialmente condivisi, categorie e tradizioni – culturali o religiose – all'interno delle quali si codifica il mondo e noi stessi.

Continua il viaggio di comprensione sollecitato da Osho sull'onda delle intuizioni che Kahlil Gibran ha lasciato in dono all'umanità, nel suo capolavoro: "Il Profeta". Un procedere che sempre di più si rivela essere su due piani esistenziali differenti, come già Osho aveva chiarito: "Per me, parlare di Gibran è qualcosa di singolare, qualcosa di praticamente impossibile perché io non sono un poeta. Io sono poesia. Io non sono un pittore, sono il dipinto. E non saprei dire quando il pittore si è perso nel dipinto.

L'umanità è in viaggio, ciascuno di noi è in cammino dall'oscurità di una vita vissuta nell'inconsapevolezza verso la luce di un risveglio che porta a percepire la divina essenza dell'intero universo. Nella storia dell'uomo, e così ai nostri giorni, ci sono momenti in cui il caos e gli sconvolgimenti sono tali da far perdere il senso di quella realtà. Trascinati dagli eventi ci si ritrova a vivere alla disperata, muovendo a tentoni in un quotidiano sempre più privo di significato.