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I libri delle masche, i libri del potere da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli
- 2024/11/14
- 再生時間: 13 分
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サマリー
あらすじ・解説
Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941.
Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli.
La Montagna: Testimonianze di vita contadina
Giuseppe Bruno detto Beppe ‘d Ciot, nato a Chiotti di Valloriate, classe 1893, contadino.
Nelle nostre borgate c’erano tre giovani, uno era Pietro, il fratello di Malin, io l'ho conosciuto, era un giovane che aveva studiato, era un po' maestro.
Una domenica questi tre giovani decidono di scendere a Valloriate a bere una volta e a fare una partita alle carte.
Partono, bevono, giocano, poi uno di loro propone di andare in veglia in una casa dove ci sono delle ragazze.
Ma Pietro rinuncia, e dice: «Io vado a coricarmi».
Prende la strada in salita, s’incammina nel bosco verso casa.
Arriva nel Vallone delle masche, un vallone che era sempre asciutto, e vede che il vallone è pieno d'acqua, e vede che dalla montagna rotolano giù delle grosse pietre.
Eppure deve superarlo quel vallone.
Si decide, lo attraversa, ma quando è sull'altra sponda si accorge che l'acqua non l'ha bagnato. Allora si mette urlare ben forte: «Stanotte l'avete combinata a me, ma domani notte la combino a voi. Me la pagherete cara».
L'indomani mattina, era autunno, pioveva, Pietro si mette a segare della legna ben secca, prepara due grosse fascine, le sistema nello s-ciòu.
Alla sera mangia cena, poi i suoi di casa vanno a vegliare in una stalla dai vicini, e Pietro resta solo.
Si accende il fuoco, prende il libro, si mette a leggere, a leggere, mentre nel caminetto l'acqua bolle nel paiolo.
Dopo un po' entra una donna e dice: «Buonasera».
Poi ne entra un'altra, e un'altra ancora. Pietro non alza mai la testa, continua a leggere.
«Chiudi il libro - implorano quelle donne -, per l'amor di Dio, chiudi il libro».
Ma Pietro continua a leggere fino a quando lo s-ciòu non è ben pieno di masche.
A questo punto Pietro parla a tutte quelle donne, dice: «Guardate, io vi perdono. Ma giurate che non farete mai del male né a me né alla mia discendenza, sennò vi farò passare tutte nell'acqua bollente».
Le masche giurano, e lui finalmente chiude il libro.
Pietro aveva tanti libri, e quando è morto i suoi fratelli che hanno aperto quei libri si sono ricevuti degli schiaffi in faccia senza capire da dove arrivavano.
I libri di Pietro erano i libri delle masche, i libri del potere.
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il mondo dei vinti» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-mondo-dei-vinti-di-nuto.html
Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli.
La Montagna: Testimonianze di vita contadina
Giuseppe Bruno detto Beppe ‘d Ciot, nato a Chiotti di Valloriate, classe 1893, contadino.
Nelle nostre borgate c’erano tre giovani, uno era Pietro, il fratello di Malin, io l'ho conosciuto, era un giovane che aveva studiato, era un po' maestro.
Una domenica questi tre giovani decidono di scendere a Valloriate a bere una volta e a fare una partita alle carte.
Partono, bevono, giocano, poi uno di loro propone di andare in veglia in una casa dove ci sono delle ragazze.
Ma Pietro rinuncia, e dice: «Io vado a coricarmi».
Prende la strada in salita, s’incammina nel bosco verso casa.
Arriva nel Vallone delle masche, un vallone che era sempre asciutto, e vede che il vallone è pieno d'acqua, e vede che dalla montagna rotolano giù delle grosse pietre.
Eppure deve superarlo quel vallone.
Si decide, lo attraversa, ma quando è sull'altra sponda si accorge che l'acqua non l'ha bagnato. Allora si mette urlare ben forte: «Stanotte l'avete combinata a me, ma domani notte la combino a voi. Me la pagherete cara».
L'indomani mattina, era autunno, pioveva, Pietro si mette a segare della legna ben secca, prepara due grosse fascine, le sistema nello s-ciòu.
Alla sera mangia cena, poi i suoi di casa vanno a vegliare in una stalla dai vicini, e Pietro resta solo.
Si accende il fuoco, prende il libro, si mette a leggere, a leggere, mentre nel caminetto l'acqua bolle nel paiolo.
Dopo un po' entra una donna e dice: «Buonasera».
Poi ne entra un'altra, e un'altra ancora. Pietro non alza mai la testa, continua a leggere.
«Chiudi il libro - implorano quelle donne -, per l'amor di Dio, chiudi il libro».
Ma Pietro continua a leggere fino a quando lo s-ciòu non è ben pieno di masche.
A questo punto Pietro parla a tutte quelle donne, dice: «Guardate, io vi perdono. Ma giurate che non farete mai del male né a me né alla mia discendenza, sennò vi farò passare tutte nell'acqua bollente».
Le masche giurano, e lui finalmente chiude il libro.
Pietro aveva tanti libri, e quando è morto i suoi fratelli che hanno aperto quei libri si sono ricevuti degli schiaffi in faccia senza capire da dove arrivavano.
I libri di Pietro erano i libri delle masche, i libri del potere.
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il mondo dei vinti» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-mondo-dei-vinti-di-nuto.html