Parliamo oggi delle vertigini
La parola vertigine deriva dal latino Vertere ed ha diversi significati molto simili tra loro. A noi interessa il significato “ruotare” o “girarsi”. Spesso vengono anche chiamate “capogiri”.
Partendo dal piano etimologico (l’etimologia è lo studio dell’origine delle parole) possiamo ben comprendere come le vertigini sono delle sensazioni di disorientamento in cui si ha l’illusione o di vedere il tutto girare intorno a sé, oppure l’opposto, ossia che è la persona a girare intorno allo spazio. In entrambi i casi, ovviamente, non è la persona, o l’ambiente, a “girare”.
A livello clinico le vertigini insorgono quando non vengono correttamente processate le informazioni relative all’equilibrio, ossia quando i dati sensitivi emanati dai centri periferici dell’equilibrio localizzati a livello oculare e vestibolare vanno in contrasto tra loro Il sistema vestibolare è contenuto nell’orecchio ed assolve la funzione di raccogliere i segnali dall’esterno per permettere di mantenere l’equilibrio.
Possiamo fare immediatamente una distinzione: parleremo di vertigini oggettive quando la persona avverte una rotazione dell’ambiente intorno a sé, mentre parleremo di vertigini soggettive quando il soggetto ha la sensazione di ruotare.
Una seconda classificazione si basa prevalentemente sull’anatomia e la clinica e qui parleremo di vertigini periferiche (che sono la stragrande maggioranza dei casi) e vertigini centrali.
La vertigine periferica è data da problemi vestibolari.
Le cause più comuni sono date da: infiammazione del nervo vestibolare, assunzione di farmaci ototossici, cambiamenti nella posizione della testa, sindrome di Meniere, chinetosi (il cosiddetto “mal d’auto”, “mal di mare”, “mal d’aereo). Esordisce in maniera improvvisa ed ha una durata variabile da pochi minuti fino a qualche ora e la persona può avere nausea e, talvolta, vomito. Viene, inoltre, attivato il sistema nervoso autonomo con conseguente rilascio di adrenalina e noradrenalina che provocano palpitazioni e tachicardia. Altri sintomi possono essere perdita temporanea dell’udito, instabilità posturale (quindi la persona cade) e sviluppo di ansia soprattutto nel caso si passi da episodio occasionale a frequente.
La vertigine centrale è di tipo soggettivo. Tra le cause più comuni annoveriamo: sclerosi multipla, problematiche cardiovascolari, traumi e tumori. Anche in questo caso le vertigini compaiono occasionalmente senza prodromi.
Per oggi abbiamo finito, ricordatevi che l’intento di questo podcast è quello di informare e non sostituirsi al medico.
Ci vedremo il 12 maggio con lo speciale fibromialgia.
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