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"Gita al Faro" (1927) è il ritratto corale della famiglia Ramsay, che ogni estate ospita diversi amici su un'isola delle Ebridi. Virginia Woolf sembra avere una lente di ingrandimento con la quale osserva ognuno di loro, con il suo flusso continuo di pensieri, immagini, ricordi, associazioni, aspettative, paure.

Dalla postfazione di Mario Fortunato: "Orlando è la biografia che diventa romanzo di un eroe che diventa un'eroina e che vive parecchi secoli. Non ci vuole molto a capire che il suo tema non è l'immortalità né il sesso né la letteratura né Vita Sackville-West a cui il libro è dedicato. Il tema è piuttosto lo slittamento o, meglio ancora, la metamorfosi: di un corpo nell'altro, di un sesso nell'altro, di un genere nell'altro.

Un mercoledì di metà giugno del 1923, Clarissa Dalloway esce per comprare dei fiori per la festa che si terrà la sera. Rivedrà Peter Walsh, l'amante respinto appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, veterano della Prima guerra mondiale. Nulla sembra legarli, eppure i due, senza mai incontrarsi, comunicano.

"Quando il ragazzo, poiché, ahimè, era certo un ragazzo - nessuna donna sui pattini sarebbe mai stata così veloce e potente - gli sfrecciò accanto quasi sulle punte, a momenti Orlando si strappò i capelli per la rabbia che quella persona fosse del suo stesso sesso e quindi ogni abbraccio fosse fuori discussione". Orlando è la biografia scherzosa di un giovane nobile dai lineamenti androgini, che si reincarna rocambolescamente in varie forme attraverso quattro secoli della storia inglese, dall'epoca Elisabettiana fino al '900.

Pubblicato per la prima volta nel 1928, "Orlando" ("Orlando: A Biography") è la straordinaria cronaca della vita del protagonista che si sviluppa nel corso di quattro secoli. L'elemento centrale del romanzo è quindi Orlando, personaggio androgino dal sesso certo ma in evoluzione. La sua esistenza fantastica, spesso assolutamente libera da qualsiasi schema, anche sessuale, attraversa il XVII, il XVIII, e il XIX secolo, e riporta un lucido e interessante resoconto della società inglese dell'epoca.

Mr. og Mrs. Ramsay og deres åtte barn tilbringer sommerferiene i sommerhuset deres på øyen Skye, sammen med nære venner av familien. Første del beskriver det dagligdagse samværet med kjærlighet og konflikter, forholdet mellom kjønnene, ekteskap og barndom, gleder, lengsler og savn. Men tiden går og fører med seg krig, død og forfall. Mange år senere vender den gjenværende delen av familien og enkelte av vennene tilbake til sommerhuset.

Med sine tanker om kvinnen som selvstendig individ med økonomisk og arbeidsmessig uavhengighet, fikk boken en banebrytende betydning for kvinnefrigjørelsen, og er fortsatt et sentralt verk i feminismen og den feministiske litteraturkritikken. Tankene hennes blir gjennom undersøkelser av natur og institusjoner, besøk og middager, lagt fram med humor, sinne, ironi og skarpsindighet, og den historiske gjennomgangen av kvinnelige forfattere blir blandet med fiktive forestillinger.

“Mrs Dalloway sa at hun ville kjøpe blomstene selv.” Med denne senere så berømte setningen innledes romanen, som utspiller seg en sommerdag i London i juni 1923 hvor Clarissa Dalloway forbereder et middagsselskap. I løpet av dagen skjer det flere ting som fører til en rekke overveielser og assosiasjoner knyttet til tidligere begivenheter. Mannen hennes har, til hennes utilfredshet, blitt invitert til lunsj uten henne hos Lady Bruton, hvis animerte lunsjer er berømte i de høyere sosiale lag.

"Mrs Dalloway sade att hon skulle köpa blommorna själv." Med denna berömda mening inleds romanen, som utspelar sig en vanlig sommardag i London i juni 1923, när Clarissa Dalloway förbereder inför en fest på kvällen. Under dagen händer olika saker som leder till reflektioner och associationer kring tidigare händelser.

Virginia Woolfs essä Ett eget rum kom till på grund av två föreläsningar 1928 om kvinnor och litteratur och om den kvinnliga konstnärens möjlighet att ta plats i det dominerande manssamhället. Det krävs att "en kvinna måste ha pengar och eget rum, om hon skall kunna skriva romaner".

Un cuarto propio es un breve ensayo de Virginia Woolf sobre la condición femenina que se ha convertido en un icono de la literatura del siglo XX. "No hay marca en la pared para medir la precisa estatura de las mujeres. No hay medidas que determinen las condiciones de una buena madre o el cariño de una hija, la fidelidad de una hermana o la capacidad de una ama de llaves", comenta Virginia Woolf en este ensayo, pero lo que también nos dice es que para escribir una novela una mujer tiene que tener un cuarto propio y comida caliente.

La primera de las novelas con que Virginia Woolf revolucionó la narrativa de su tiempo La señora Dalloway relata un día en la vida londinense de Clarissa, una dama de alta alcurnia casada con un diputado conservador y madre de una adolescente.La historia comienza una soleada mañana de 1923 y termina esa misma noche, cuando empiezan a retirarse los invitados de una fiesta que se celebra en la mansión de los Dalloway.

Uno dei primi romanzi della scrittrice, in cui viene utilizzato definitivamente lo stile del "flusso di coscienza", monologhi interiori dei vari personaggi che si incontrano, casualmente o meno, percorrono le stesse strade, i parchi, i salotti, della Londra del 1925. Particolari apparentemente insignificanti come la forma delle nuvole assumono una importanza pari o superiore a quella delle vicende personali di donne e uomini; la vita scorre senza soluzione di continuità da una coscienza all'altra.

Pubblicato nel 1928, è ispirato alla storia familiare della sua amica intima Vita Sackville-West. È, a ragione, l’opera più popolare della Woolf: una storia dell'Inghilterra dell'arco di trecento anni, vista attraverso il filtro dei sentimenti, usi e abitudini di un uomo, che poi diventa donna a metà del romanzo. Non di poca importanza la passione che spinge il protagonista ad attraversare ogni avventura: la scrittura, la poesia, e che permette alla Woolf di scrivere nel suo modo ironico e geniale di poesia e di letteratura ella stessa.

"To the Lighthouse" è uno dei romanzi più famosi di Virginia Woolf, scritto nel 1927. Il romanzo è tutto incentrato sul flusso di pensieri dei protagonisti, in cui la percezione del mondo esterno e del mondo interno si confondono, e colori e paesaggi interiori e esteriori si mescolano in modo unico, e reso forse possibile dall’atmosfera rarefatta dell'isola di Sky. Il mondo femminile è analizzato, sezionato, sofferto e compatito visceralmente dall'autrice.

A Room of One's Own è un saggio della celebre autrice inglese Virginia Woolf. Fu pubblicato nel 1929 e si è basato su due conferenze tenute a ai due college femminili di Newnham e Girton, dell'Università di Cambridge, nel 1928. Il saggio, scorrevole e brillante, ripercorre la storia della scrittura nelle donne, e la storia delle donne, e la storia della scrittura. Pertanto è rivolto, oltre che alle donne, anche a tutti coloro che vogliono scrivere.

The Voyage Out is Virginia Woolf's haunting tale about a naïve young woman's sea voyage from London to a small resort on the South American coast. In symbolic, lyrical, and intoxicating prose, her outward journey begins to mirror her internal voyage into adulthood as she searches for her personal identity, grapples with love, and learns how to face life intellectually and emotionally. Its wit and exquisiteness, and its profound depth and insight into humanity, will capture the imagination of the listener.

Jacob Flanders is a uniquely ambiguous protagonist: he is defined almost entirely by others’ impressions and is nearly unknowable as a result - but that does not at all detract from the vitality of Virginia Woolf’s story. In her experimental first novel, she tracks Jacob through the seemingly mundane early years of his life - from a boyhood trip to the Cornwall coast to his college years at Cambridge to his time as an adult in London and Greece - before arriving at his shocking, even tragic, entry into war.

The short stories written during and about World War I are often overshadowed by the excellent verse of the War Poets. Yet the short story is perhaps their equal in other ways. Within these succinct little time capsules of words are captured ideas, attitudes, feelings and life that are expressed in a few minutes just as movingly, imaginatively and tellingly as in any other form. Some of these stories will be familiar, but some may not. From Virginia Woolf to Katharine Mansfield and John Buchan to C. E. Montague, various writing styles try to make sense of this world at war.

At some point in our lives we believe that creak, that low moan, that whisper is something unnatural, beyond our comprehension. And in these stories our instincts are right. We are afraid. And we should be. Perhaps even terrified. In this volume our classic authors take different approaches, but the result is inevitably the same. We are hooked by these unknowable forces, our emotions heightened and rattled by the expectation - or shock - of the next few words.